Lettera delle Suore della Riparazione – Varese

Condividiamo la lettera pervenuta dall’Istituto Suore della Riparazione di Varese.

Gentile Signor Massimiliano Pavanello

– Fondazione Comunitaria del Varesotto –

Raccontiamo brevemente ciò che stiamo facendo in questo tempo di crisi a causa della pandemia da coronavirus.

L’Istituto delle Suore della Riparazione, sito in Varese via Bernardino Luini, 9 continua il servizio della distribuzione di cibo ai bisognosi.
Il servizio, naturalmente si fa secondo le norme della prevenzione dettate dal Decreto.

I nostri ospiti non entrano più nell’ambiente di distribuzione, ma si fermano allineati sul marciapiede della via, distanziati secondo la segnaletica prestabilita.
All’ora dell’apertura entrano, uno alla volta, e vengono serviti nel cortiletto interno al recinto dello stabile.
In caso di pioggia, un tendone copre tutto il cortile dove i volontari distribuiscono il sacchetto/cena e altri alimenti occasionali.

Provvediamo anche al pasto serale dei 26 uomini – senza fissa dimora – sistemati nel dormitorio pubblico della città, assistiti da personale responsabile, e che non possono uscire per il momento.
I pasti distribuiti ogni sera sono 250/260 circa.
Un ristorante, della Provincia di Varese, ci fornisce ogni giorno 100 porzioni di alimenti e noi completiamo…. ciò che manca.

Le nostre spese riguardano l’acquisto di carni, latte, frutta… e materiale di consumo tipo: vaschette monoporzioni in alluminio per gli alimenti caldi e vaschette di kristall per gli alimenti freddi; inoltre il tris di posate e le borsette biodegradabili per contenere le varie cose che offriamo.
I nostri automezzi (furgone e automobile) sono sempre sulle strade per raccogliere ciò che viene donato oltre che per acquistare ciò che manca.

Ogni sera una squadra della Protezione Civile ci aiuta a disciplinare la distribuzione.
Una volta al mese la stessa Protezione Civile va, a nome nostro – al Banco Alimentare della Lombardia – a ritirare una buona parte dei generi alimentari per noi necessari.

I nostri volontari sono molto diminuiti per vari motivi, ma soprattutto per il dovuto riguardo dato la situazione della pandemia.
Attualmente vengono solo quelli che abitano nel Comune di Varese o nelle zone limitrofe.
Essi sono sempre provvisti di mascherine, guanti e disinfettanti e rispettano le distanze di sicurezza prescritte.
Alle nostre due persone lavoratrici, assunte dall’Istituto vengono richieste ore straordinarie per colmare il lavoro, che in altri tempi era completato dai volontari.

Vediamo che i bisogni – degli ospiti – sono molti, e noi Suore e i nostri Volontari cerchiamo di dare una risposta, se pur limitata alle molte, persone in difficoltà.
Sentiamo che la Comunità Civile ci sostiene, apprezza il nostro lavoro e ci aiuta in ciò che facciamo – e noi le siamo grate e riconoscenti.

Inviamo cordiali saluti.

Madre Roberta Badari e Comunità

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