La Casa di Paolo dalla parte dei ragazzi e delle famiglie nel segno della solidarietà

L’Associazione sta riprogrammando le proprie attività alla luce della situazione attuale e delle nuove disposizioni e in vista del periodo estivo.

Dal 2009 la Casa di Paolo offre servizi educativi a sostegno di minori e famiglie. Luogo di incontro per bambini, ragazzi, famiglie, educatori e volontari, la Casa di Paolo, come tante altre realtà, ha dovuto fermare le proprie attività a causa del coronavirus. 

Dopo la fase iniziale che ha preso tutti alla sprovvista anche l’Associazione si è domandata come ri-organizzare le proprie attività. 

 «Fondazione Comunitaria del Varesotto, nell’ambito del bando assistenza sociale 2019, ha deciso di sostenere con un contributo di 5000 euro i progetti che la nostra Associazione realizza in favore di ragazzi adolescenti: “Iris e Siri, rispettivamente dedicati ai ragazzi del biennio e del triennio delle superiori. Entrambi i progetti mirano ad accompagnare i ragazzi non solo nel percorso scolastico ma anche nella loro crescita 

Con il progetto Iris seguiamo una ventina di ragazzi lavorando in piccoli gruppi; ai pomeriggi di studio, durante i quali le educatrici professionali sostengono i ragazzi nelle attività legate alla scuola, si affianca, una volta alla settimana, un giorno di “laboratorio” durante il quale si riflette insieme su una tematica specifica attraverso giochi, riflessioni di gruppo, film, incontri con altre realtà del territorio ecc. Progetto Siri accoglie una decina di ragazzi, la struttura è simile all’altro progetto, ma il laboratorio ha come obiettivo aiutare i ragazzi a scoprire le offerte del territorio e le risorse per la loro fascia d’età, confrontandosi insieme sul loro diventare grandi. L’iscrizione ai progetti può avvenire tramite la famiglia o su iniziativa del Servizio Sociale territoriale» spiega Claudia Dal Fior, coordinatrice dei servizi. 

 Tutte le attività dell’Associazione, caratterizzate da una matrice fortemente aggregativa, sono state sospese a causa dell‘emergenza Coronavirus. 

 «Abbiamo però ritenuto necessario immaginare un supporto, anche se solo online, con i due maturandi che facevano parte del gruppo di Progetto Iris (oltre che con i ragazzi di 3 media del doposcuola della nostra Associazione, per i quali è stato messo in piedi un progetto molto simile), per non farli sentire soli nell’affrontare un passaggio tanto delicato in maniera coì diversa da come se lo erano immaginato. Gli incontri via Skype, che si svolgeranno settimanalmente per il mese di maggio e la prima metà di giugno, prevedono sia momenti di supporto individuale con l’educatrice, in cui simulare l’interrogazione, perfezionare i collegamenti, in vista dell’orale, sia incontri con entrambi i ragazzi, al fine di potersi confrontare sul proprio stato d’animo, condividere riflessioni, paure e speranze.  

Come sempre, anche alla luce del difficile periodo attuale, l’Associazione è disposta a valutare le esigenze delle famiglie che non siano in grado di sostenere il contributo di partecipazione richiesto, arrivando, in alcuni casi, ad offrire il percorso alle famiglie più in difficoltà» continua la coordinatrice. 

 Inoltre per il periodo estivo la Casa di Paolo intende realizzare proposte, online o in presenza, in base alle disposizioni che saranno emesse, per non lasciare soli i ragazzi e le loro famiglie e per poterli sostenere in vista di un rientro a scuola a settembre. «Le modalità di tali azioni sono al momento subordinate all’emissione di direttive specifiche per il settore da parte delle Autorità competenti. Solitamente, in condizioni normali, avremmo realizzato delle mattinate di gioco e studio per piccoli gruppi di elementari e medie, pomeriggi dedicati ad adolescenti e attività mirate al metodo di studio e/o a percorsi specifici per bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento. La sfida sarà riuscire a rimodulare i nostri percorsi, sulla base delle normative che verranno emesse per i mesi di giugno e luglio» conclude Claudia Dal Fior. 

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