Dai progetti: sguardo di mamma, anche in pandemia

C’è Elena che ha trovato un confronto, Laura che non si è sentita così sola, Giovanna che ha avuto consigli per gestire il bagnetto del suo bimbo in tutta serenità: sono mamme che hanno partorito durante i mesi della pandemia e del secondo lockdown e che hanno potuto trovare un approdo sicuro che altrove è venuto a mancare. Come? Grazie a “sguardo di mamma”, progetto finanziato da FCVA (bando interventi sociali) e messo in campo da Il Melograno di Gallarate, centro di informazione maternità e nascita, realtà presente in città dal 1984.  

Inutile chiedersi se Il Coronavirus può essere stato fonte di preoccupazione per donne in gravidanza e partorienti: la risposta è scontata. «Come per tutti, anche per le donne in gravidanza l’isolamento forzato, la solitudine, la preoccupazione per la propria salute e per quella dei propri cari sono stati pesanti nei mesi passati, tra novembre dello scorso anno e questa primavera»: così racconta Samuela Colombo, presidente de Il Melograno.  

Pace e tranquillità anche in lockdown  

È sicuramente una sensazione di pace e tranquillità quella che si prova stando sedute nello spazio attrezzato con comodi cuscini dove le neo o future mamme, ma anche i papà e i bimbi si ritrovano per percorsi ad hoc pensati per tutte le fasce di età: dal massaggio per i piccoli, ai consigli per l’allattamento fino ai confronti per i papà. «Con il progetto “Sguardi di mamma” – continua Samuela -, abbiamo voluto continuare a dare uno spazio dove avere ascolto e risposte capaci di assicurare pace e tranquillità alle future e alle neo mamme, adattandoci alle regole del distanziamento: colloqui telefonici e incontri in piattaforma hanno permesso di andare avanti, di non perdere il filo prezioso degli sguardi e di rispondere così all’isolamento continuando a dialogare e a dare risposte». Le donne raggiunte sono state quasi 70 e, appena possibile, si sono anche riaperte in sicurezza le porte del Centro di via Giuseppe Giusti. «Perché la relazione e la vicinanza – dice Samuela – sono aspetti imprescindibili per il nostro lavoro e sono gli elementi che non possono mancare». Cosa rimane di questa esperienza? Sicuramente gli sguardi delle mamme che vi hanno preso parte e anche un filo che lega il Melograno a Londra. «Una delle donne del percorso abita a Londra – racconta Samuela – e con lei, per forza di cose, il dialogo continua on line e le permette di non sentirsi sola».  

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