Bando Tesori Nascosti: prorogata la scadenza

Prorogati al 31 agosto 2021 i termini per presentare le domande per il Bando Tesori Nascosti che mette a disposizione 100.000 euro per il restauro di beni mobili già sotto la disciplina del Codice dei Beni Culturali, e secondo quanto previsto dal Codice stesso, svolti da operatori specializzati. Obiettivo? Contribuire al restauro, ma anche alla conseguente fruizione di beni stabilmente conservati in provincia di Varese, rendendo poi le stesse opere, una volta restaurate, protagoniste di una mostra riassuntiva che sarà organizzata nell’autunno inverno del 2022 in collaborazione con i Musei Civici di Varese presso il Castello di Masnago a Varese.  Il bando inoltre prevede per la prima volta una “clausola mecenati” volta ad incentivare lo sviluppo di relazioni virtuose, individuando soggetti particolarmente interessati ad impegnare risorse nell’ambito della tutela e conservazione delle opere d’arte.

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«Questo bando si pone in linea con l’esperienza della mostra “nel salotto del collezionista” promossa in partnership con Fondazione Cariplo e il Comune di Varese – sottolinea il presidente di Fondazione Comunitaria del Varesotto, Maurizio Ampollini –. Una mostra che ha puntato l’attenzione su arte e mecenatismo, ricordando le tante famiglie del territorio che hanno contribuito allo sviluppo e alla conservazione di opere d’arte a cavallo tra Otto e Novecento. Oggi più che mai occorre stimolare e valorizzare le preziose relazioni che possono dare impulso alla conservazione e fruizione del ricco patrimonio artistico di cui il nostro territorio dispone».

Occhi puntati su restauro ma anche su valorizzazione e fruizione

Come detto il bando riguarda il restauro di beni necessariamente “mobili”: a titolo puramente indicativo, rientrano quindi quadri, oggetti, oggetti sacri, ma non affreschi, opere architettoniche, organi e oggetti non rimovibili dal luogo di custodia, questo perché i beni dovranno poi essere fisicamente spostati in occasione della mostra finale.  I soggetti che proporranno un progetto dovranno essere in grado di dimostrare il pieno possesso del bene da restaurare: tra i soggetti ammessi ci sono anche parrocchie, enti religiosi ed enti pubblici. Il budget dovrà riguardare una serie di voci come il restauro, ma anche la partecipazione del bene alla mostra organizzata presso la sede espositiva del Castello di Masnago, e non ultimo la fruibilità e la valorizzazione del bene presso la sede definitiva. Di particolare rilievo, soprattutto ai fini della valutazione del progetto, risultano gli aspetti scientifici dell’intero progetto che dovranno risultare ben evidenziati dalla documentazione richiesta coinvolgendo figure specializzate e qualificate (storico dell’arte, restauratore) ma anche la valorizzazione e fruizione successiva al restauro che dovranno risultare ben concepite e strutturate coinvolgendo una società specializzata in valorizzazione dei beni culturali, o un esperto in comunicazione.

La clausola mecenati per rilanciare la filantropia

Come sempre per il finanziamento del progetto è previsto il coinvolgimento della comunità locale attraverso azioni di raccolta fondi. Oltre a ciò, proprio per sottolineare l’importanza di dare vita a relazioni virtuose con filantropi e mecenati, è stata introdotta per la prima volta la “clausola mecenati” che premierà con un “meccanismo al raddoppio” i progetti in cui si sarà riusciti a suscitare donazioni particolarmente significative e scaturite dalla alleanza con uno o più mecenati.   L’obiettivo è quello di incentivare la creazione di una relazione proficua con i mecenati del territorio, attraverso un’alleanza creativa con i progetti che sappia cogliere le sfide del bando e costruire insieme un maggiore benessere per la collettività.

Per quanto riguarda infine le tempistiche, la chiusura del Bando è stata prorogata  al 31 agosto  2021 e il restauro dovrà essere completato entro il 31 luglio del 2022.

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