Maggior sostenitore- Rompicapo in smart working

Incontri con le scuole: video, post e stories per parlare di disabilità acquisita agli studenti. KORU Odv in collaborazione con la cooperativa sociale Progetto98 lancia l’hashtag #PRC21 e sceglie Giorgio Napoli come testimonial. Rompicapo in Smart working è uno dei progetti del bando Interventi sociali2020 di cui  Fondazione Comunitaria del Varesotto è maggior sostenitore avendone riconosciuto un particolare valore per le ricadute sulla comunità. 

Come parlare di disabilità acquisita a un’ audience in età adolescenziale e soprattutto come avvicinare e sensibilizzare sull’argomento chi attraversa una fase della vita in cui prevalgono la spensieratezza e l’illusione che tutto sia possibile?
Intendendo la “disabilità acquisita” come improvvisa esperienza di inibizione della propria libertà di movimento, di espressione e di relazione sociale, un approccio possibile è l’analogia con l’esperienza globale vissuta nel 2020.

«Nell’anno del coronavirus tutti abbiamo sperimentato una condizione di disabilità, che ci ha visti “menomati” e relegati ad una condizione di immobilità. –spiega Paolo Colombani, Coordinatore del progetto – Il lockdown ci ha privati di tutto quello davamo per scontato e acquisito: il lavoro, il tempo libero, l’istruzione, lo svago al cinema e a teatro, le relazioni sociali e familiari, i viaggi, le cene al ristorante, lo shopping e il caffè ai tavolini del bar. Senza distinzione d’età, sesso, religione, classe sociale, tutti, proprio tutti, abbiamo dovuto fare I conti con una nuova condizione che ci ha visti “temporaneamente disabili”». Una visione realistica che non vuole offendere la sensibilità di nessuno, anzi è l’occasione per parlare di disabilità acquisita in maniera sincera e senza filtri.
Proprio partendo da questo singolare approccio ha preso forma “ROMPICAPO IN SMART WORKING – 2021”, progetto che dal mese di marzo è presentato in alcune scuole superiori di Busto Arsizio dai volontari di KORU Odv e dagli operatori della cooperativa sociale Progetto 98. Una realtà che realizza interventi socio educativi e di formazione all’autonomia, per giovani e adulti con disabilità acquisita come conseguenza di danni celebrali dovuti a coma, gravi traumi encefalici e patologie (ictus, anossia, gravi emorragie cerebrali, ecc.).

Con il progetto ROMPICAPO da quasi dieci anni Koru Odv e Progetto98 raccontano ai ragazzi delle scuole superiori il difficile percorso del post trauma cranico e del post coma: lo ha fatto combinando un percorso informativo a una serie di videoclip in cui gli stessi utenti della cooperativa con molta ironia hanno scelto di mostrare i loro deficit acquisiti.

L’obiettivo è sempre stato quello di focalizzare l’attenzione degli studenti sull’importanza dei comportamenti corretti e consapevoli, come prevenzione a danni irreparabili: mostrare ai ragazzi che i deficit acquisiti da eventi traumatici comportano compromissioni a livello cognitivo motorio e comportamentale; sfatare la falsa credenza che il risveglio dal coma sia un evento miracoloso coincidente con la guarigione;  impattare sull’immaginario dei giovani affinché trovino motivazioni alla modificazione del comportamento a rischio individuale o di gruppo.

PROGETTO ROMPICAPO NEL 2021

Nel 2021 l’approccio sarà un po’ più “provocatorio”: sia gli studenti, sia i giovani disabili della cooperativa racconteranno il loro lockdown e le limitazioni subite. Cosa gli è mancato, come hanno reagito, chi o cosa li ha aiutati di più? KORU Odv con Progetto 98 ha scelto di stimolare il confronto e la riflessione anche al di fuori dell’ambiente scolastico, creando opportunità di condivisione dell’argomento sui social.  «Il tema centrale è sempre la disabilità afferma Norma Mazzetto, presidente di Progetto98 – intesa come perdita o limitazione della capacità di compiere attività che per gli individui normodotati sono considerate normali. A partire dall’esperienza condivisa del lockdown a noi interessa la descrizione di un fatto, una circostanza, un sentimento o una emozione che hanno fatto vivere ai giovani, temporaneamente, questa perdita o limitazione, perché a partire da ciò vorremmo far riflettere sul fatto che le conseguenze di un danno motorio o cerebrale causate da un trauma potrebbero essere definitive».  Il mondo reale e quello virtuale offriranno in quest’occasione più canali di sensibilizzazione.

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