Contro la fragilità economica “Va tutto IN bene”

“Va tutto IN bene” è un progetto sostenuto da Fondazione Comunitaria del Varesotto e messo in campo nella città di Varese dal Banco non solo pane. L’attenzione è puntata sulle conseguenze economiche e sociali della pandemia, un aspetto di fragilità con cui dovremo fare i conti ancora per diverso tempo. Dalla relazione finale emerge un quadro che richiede di non abbassare la guardia: troppe famiglie oggi sono in difficoltà e rischiano di veder peggiorare la situazione.

Casi in aumento e ripresa lunga

A Varese circa 600 famiglie sono state aiutate tra luglio e settembre grazie al progetto del Banco non solo pane “Va tutto IN bene”. Obiettivo? Mitigare gli effetti collaterali prodotti dall’emergenza Covid-19 sulle categorie più fragili e quindi più esposte a contenere l’impatto economico, sociale e socio-sanitario. Una decina in tutto sono state le famiglie nuove prese in carico nel periodo del progetto su segnalazione dei servizi sociali del Comune: famiglie che hanno perso le entrate, la maggior parte da occupazioni non regolari e prive di coperture previdenziali, spesso di lavoratori occasionali e piccoli artigiani che non hanno potuto beneficiare di alcun ammortizzatore sociale; circa la metà sono famiglie italiane e in media si tratta di nuclei di 4 persone. Per tutte è prevista l’attivazione dell’aiuto fino al momento in cui non trovino un’occupazione. “In via eccezionale – spiegano dall’associazione -abbiamo distribuito carte alimentari prepagate per l’acquisto di alimenti freschi quali carne, latticini, frutta, verdura, indispensabili per una sana e equilibrata alimentazione. Abbiamo dovuto anche acquistare un importante quantitativo di alimenti per far fronte alle richieste per i mesi di luglio, agosto e settembre”.

Volontariato in sicurezza

Con l’emergenza coronavirus si è dovuto anche modificare il modo di operare sempre nella salvaguardia dei volontari. Per il mese di luglio sono stati preparati pacchi standard (invece dei pacchi personalizzati) mentre a settembre si è ripreso con la preparazione dei pacchi personalizzati sempre presso il magazzino a Masnago che, grazie alla sua superficie, permette il distanziamento di sicurezza dei volontari che operano a piccoli gruppi e dotati di tutti i dispositivi individuali richiesti. La consegna dei pacchi alimentari avviene tramite i volontari e l’aiuto alimentare continua.

 

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