“PortoArte”, un’estate di cultura sulle sponde del lago

Con la fine della rassegna estiva si chiude la prima parte di un progetto ambizioso che mette al centro la cultura come veicolo di un turismo culturale di prossimità.

Si chiude con un bilancio più che positivo la prima parte del progetto “PortoArte”, nato per valorizzare attraverso la cultura un luogo storico di rilevanza pubblica, la Raccolta Etnografica Appiani Lopez, uno dei complessi più antichi di Porto Ceresio, inserita tra le offerte museali del Monte San Giorgio, patrimonio Unesco.

Il progetto “PortoArte” è tra quelli sostenuti dal Bando Arte e Cultura di Fondazione Comunitaria del Varesotto, è realizzato dall’Associazione Culturale Verba Manent,  vede la collaborazione del Comune di Porto Ceresio e l’impegno volontario di molti: dei soci volontari e dei professionisti dell’Associazione, degli allievi, della famiglia Appiani, dell’Assessore alla Cultura, di rappresentati della comunità locale e di alcuni degli ospiti, che hanno creduto nel progetto collaborando gratuitamente a questa prima edizione.

La scelta coraggiosa di proporre spettacoli in presenza in regime contingentato in questa estate post Covid, è stata premiata dalla costante presenza di pubblico proveniente da tutto il Varesotto e dalla vicina Svizzera. «Arte e cultura si sono confermate in un ruolo importane – sottolinea Maurizio Ampollini, presidente di Fondazione Comunitaria del Varesotto -, quello di offrire momenti di socializzazione, ma anche quello di creare una occasione di visibilità per i luoghi, attraendo visitatori e turisti». La sede della Raccolta Etnografica, un vero piccolo gioiello di usi, costumi e tradizioni, è diventata fulcro della proposta culturale estiva per Porto Ceresio.

 

La rassegna estiva

«Dal 1 agosto al 12 settembre presso il giardino della Raccolta Etnografica Appiani Lopez – dicono gli organizzatori – abbiamo realizzato laboratori aperti e incontri gratuiti pomeridiani intorno al tema dell’arte nelle sue molteplici forme: dal teatro al design, dal canto lirico alla poesia, a nuove drammaturgie e spettacoli serali».  La regista, attrice, drammaturga Marina De Juli ha tenuto due laboratori di recitazione e drammaturgia di 40 ore l’uno con allievi adulti, finalizzati alla realizzazione di un’OpenLab sul teatro “Teatro, che passione” e dello spettacolo “a porte aperte” del Museo  “Parlami di te”, opera di carattere popolare che racconta la vita degli abitanti di Porto Ceresio tra la fine dell’800 e i primi del ‘900,  nella  quale sono state interpretate le nuove drammaturgie create appositamente e ispirate agli oggetti contenuti nella Raccolta. Grande successo per il concerto-spettacolo serale dedicato a Fabrizio De Andrè, per il quale è stato chiesto e ottenuto dal Comune un aumento della capienza, contingentata a 60 persone, visto la lista d’attesa che si era creata per le richieste di prenotazioni.

Il pubblico ha avuto modo di scoprire, sorprendendosi del suo fascino, questo spazio ricco di storia, ha sempre partecipato con entusiasmo, tornando spesso a vedere agli eventi successivi. Ogni rappresentazione, seppur contingentata, ha avuto il tutto esaurito, con un totale di circa 430 presenze complessive. «Questi numeri – dicono ancora gli organizzatori – ci fanno pensare che siamo sulla strada giusta nel nostro percorso per sensibilizzare il territorio ad un turismo culturale».

In attesa della prossima stagione di spettacoli con il pubblico, nei mesi di settembre-ottobre 2020 si realizzerà il materiale video per la visita on-line della Raccolta Etnografica, guidata e animata da attori e raccontata con voce narrante.

 

Il progetto non si ferma

Da giugno ai primi di settembre 2021 saranno proposti eventi nella fascia pomeridiana ad ingresso libero: si darà vita ancora a laboratori, a momenti dedicati alle nuove drammaturgie ispirate agli oggetti della Raccolta e a personaggi locali come la famosa cantante degli anni ’30 Memè Bianchi, a presentazioni di libri. Alla sera invece spettacoli di narrazione, musicali e possibilmente anche un evento dedicato ai bambini.

«Per garantire il massimo risultato – dicono gli organizzatori – stiamo comunque cercando nuovi sostenitori per arricchire il più possibile le nostre offerte e continuare ad offrire una occasione così importante di crescita culturale ad un pubblico ampio».

 

 

 

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