Nel salotto del collezionista, un viaggio tra arte filantropia

Dal 3 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021 le suggestive sale del Castello Masnago, Musei Civici di Varese, ospitano “Nel salotto del collezionista. Arte e mecenatismo tra Otto e Novecento”, un percorso artistico di oltre 70 dipinti, sculture e oggetti d’arte decorativa, provenienti dalle raccolte d’arte della Fondazione Cariplo, dei Musei Civici di Varese e di prestigiosi musei lombardi. (Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Museo Poldi Pezzoli di Milano, Casa Museo Lodovico Pogliaghi al Sacro Monte di Varese, Museo della Società Gallaratese per gli Studi Patri di Gallarate).

Un appassionante e suggestivo viaggio di scoperta della Varese di fine Otto e inizio Novecento, protagonista di un incredibile sviluppo economico, sociale e culturale grazie allo spiccato spirito imprenditoriale, lungimirante mecenatismo e profonda visione filantropica dell’alta borghesia dell’epoca.

Le grandi famiglie Ponti, Borghi e Cantoni di Gallarate, Turati e Crespi di Busto Arsizio, i banchieri Taccioli, i duchi Litta Visconti Arese, l’impresario edile De Grandi e sua moglie Amelia Bolchini, furono abili imprenditori e al tempo stesso grandi mecenati di pittori, scultori, architetti. Un impegno che lascia traccia e resta vivo, nella moderna fisionomia di Varese.

La rassegna è promossa dalla Fondazione Cariplo, dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto e dal Comune di Varese. È la decima e ultima tappa dell’iniziativa Open, tour di eventi espositivi che ha portato il patrimonio artistico dell’ente milanese in tutta la Lombardia, nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola.

NEL SALOTTO DEL COLLEZIONISTA. ARTE E MECENATISMO TRA OTTO E NOVECENTO – INFORMAZIONI GENERALI

SEDE

Castello di Masnago, Musei Civici di Varese

Via Monguelfo (Ingresso Parco)

Parcheggi:

Via Monguelfo (ingresso parco)

Villa Baragiola ingresso di via Borghi; Stadio

QUANDO

Dal 3 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021

INGRESSO GRATUITO E IN OSSERVANZA DELLE DISPOSIZIONI DI SICUREZZA COVID (MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA – OBBLIGO DI INDOSSARE LA MASCHERINA E DI MANTENERE IL DISTANZIAMENTO). Considerata la situazione l’accesso è consentito a massimo 20 persone in contemporanea. 

ORARI

Da martedì a domenica ore 9.30 – 12.30 / 14-18

Catalogo Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (MI)

VISITE GUIDATE

Visite guidate per scuole e gruppi su prenotazione con “Archeologistics”, da contattare ai seguenti recapiti: telefono  39 328.8377206; mail:info@archeologistics.it

 

NEL SALOTTO DEL COLLEZIONISTA. ARTE E MECENATISMO TRA OTTO E NOVECENTO

 

L’esposizione, allestita nelle sale del Castello di Masnago a Varese, è curata da Sergio Rebora, storico dell’arte.

Il percorso artistico – reso straordinario da capolavori di Francesco Hayez, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Giacomo Balla, Adolfo Wildt – è un sorprendente affresco dello spirito e dei valori di un’epoca. Il visitatore intraprende un appassionante e suggestivo viaggio di scoperta della Varese di fine Otto e inizio Novecento, una città moderna e culturalmente vivace, dove si fondono e si intrecciano crescita, arte e mecenatismo.

Artefice del cambiamento l’alta borghesia che seppe distinguersi per uno spiccato spirito imprenditoriale, lungimirante mecenatismo e profonda visione filantropica. Un impegno che lascia traccia e resta vivo, nella moderna fisionomia di Varese e nella nascita di organismi filantropici. Ed in particolare nelle collezioni d’arte molto significative sul territorio varesino e lombardo, sia per l’importanza delle opere in esse conservate, sia per la rappresentatività storica e sociale dei personaggi e delle istituzioni che le hanno create. Il percorso della mostra si dipana dunque attraverso due secoli tra protezione delle arti e impegno nella filantropia rappresentati da dipinti, sculture e oggetti d’arte decorativa e archeologici. Antesignana di tale sviluppo negli anni della Restaurazione risulta la famiglia di Antonio Tallachini, appaltatore di strade ferrate originario di Casciago ma affermatosi a livello europeo, seguito dalla dinastia dei Ponti di Gallarate, “signori del cotone” e mecenati delle arti imparentati con i Borghi, i Cantoni e i Turati, anch’essi committenti di ritratti encomiastici e proprietari della celebre villa neorinascimentale di Biumo Superiore progettata da Giuseppe Balzaretto.

Ma ancora nell’Ottocento si assiste alla presenza sul territorio di membri dell’antica aristocrazia milanese, esemplificata in mostra da Antonio Litta Visconti Arese, proprietario della villa omonima ora Panza di Biumo e collezionista di opere di maestri del rinnovamento delle arti in Lombardia come Giuseppe Bertini ed Eleuterio Pagliano. La presenza di non pochi artisti sul territorio a scopo residenziale è esemplificata da Lodovico Pogliaghi, scultore, pittore e decoratore attivissimo che costruisce una vera e propria casa-studio-museo al Sacro Monte.

A cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo in concomitanza con la trasformazione di Varese da borgo di provincia a città ricca di imprese non pochi esponenti della borghesia locare si affacciano al collezionismo, come il notaio Giuseppe Bonazzola – che rileva alcune opere appartenute ai Litta – il capomastro Luigi De Grandi e sua moglie Amelia Bolchini, figlia e sorella degli avvocati Giuseppe e Ferruccio. La splendida raccolta di dipinti e sculture ordinata dai coniugi viene destinata al Comune di Varese, così come quella – non meno eccezionale – costituita da Guido Rossi, imprenditore tessile originario di Gallarate, va ad arricchire il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano; grazie al tramite di Rossi anche la famiglia di Alessandro Maino, altro industriale gallaratese si accosta all’arte del tempo.

Nel secondo dopoguerra, in concomitanza con la creazione di un museo civico ispirato a parametri tecnici e finalità culturali e sociali innovativi e aggiornati su modelli internazionali, Varese e il suo territorio diventano punto di incontro di residenti e villeggianti dediti al fenomeno di un collezionismo che spazia tra Ottocento,  Novecento e contemporaneità. Ne sono esempio le opere trasmesse alla città o ad altre importanti istituzioni museali lombarde e nazionali, come il Museo Poldi Pezzoli di Milano, da un nucleo di personaggi dalla fisionomia sfaccettata quali Chang Sai Vita, Riccardo Lampugnani, Jeanne Brambilla, Luigi Villa.

 

LA SEDE ESPOSITIVA: CASTELLO DI MASNAGO 

È un complesso architettonico che ha subito interventi e ampliamenti diversi nel corso dei secoli. Alcune sue parti risalgono a epoche diverse: al Medioevo appartiene la torre; quattrocentesco è il corpo di fabbrica principale, famoso per i suoi splendidi interni affrescati; più recente, datata intorno al sei-settecento, è l’ala che ha reso la fortezza medievale più simile a una residenza signorile che a un edificio difensivo. Il Castello di Masnago è conosciuto soprattutto per i cicli di affreschi della Sala degli Svaghi e della Sala dei Vizi e delle Virtù, che furono scoperti nel 1938, vengono considerati esempi artistici di grande suggestione e raffinatezza e possono essere riferibili alla tradizione cortese del Gotico Internazionale, stile diffuso tra la fine del 300 e la metà del 400 nelle corti di tutta Europa e in Italia.

Il Castello di Masnago, aperto al pubblico nel 1990, è sede dal 1995 di alcune delle collezioni storico-artistiche permanenti dei Civici Musei di Varese: opere dei più importanti pittori lombardi moderni, esempi di arte secentesca e settecentesca e i maggiori protagonisti della contemporaneità.

 

IL PROGETTO ARTGATE E LA BELLA RASSEGNA DI VARESE

Dal 2017 Fondazione Cariplo promuove il progetto Artgate, un insieme di interventi volti alla divulgazione della propria Collezione d’arte (766 dipinti, 118 sculture e 53 arredi e oggetti) e articolato in varie proposte culturali, quali l’allestimento di un sito dedicato (www.artgate-cariplo.it), l’esposizione permanente del nucleo ottocentesco presso Gallerie d’Italia – Piazza Scala (Da Canova a Boccioni), i prestiti di opere d’arte a prestigiose mostre d’arte in Italia e all’estero, la partecipazione ad altri eventi culturali in sinergia con altre istituzioni (ACRI – R’accolte, Google Art Project; FAI, Share your Knowledge). E in attività didattiche rivolte alle scuole (ArtL@b).

In questo scenario si colloca OPEN, un’iniziativa che con “Artgate” apre alle Fondazioni di Comunità e al territorio. Un tour di eventi espositivi, costruiti a partire dalla Collezione Cariplo, che mettono in primo piano e testimoniano l’incessante impegno delle Fondazioni di Comunità a favore del benessere e della crescita culturale del proprio territorio.

«La Fondazione Cariplo da sempre impegna risorse, idee e competenze a sostegno di progetti per l’arte e la cultura, contribuendo a portare innovazione nella valorizzazione e nella tutela del patrimonio artistico e architettonico del nostro territorio. La cultura – afferma Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo – è una leva strategica per il nostro Paese: è un potente strumento di crescita delle persone e un efficace volano per l’economia e per l’occupazione. A questi fattori si aggiunge la capacità di tenere insieme le persone, dar vita al dialogo e generare valore per le comunità. Questa capacità di unire oggi è più che mai determinante: per affrontare la pandemia abbiamo bisogno di comunità forti e di un grande impegno collettivo, per dare senso a quello che è accaduto e per guardare al futuro insieme. È proprio nella crisi che abbiamo bisogno di più Cultura e per questo Fondazione Cariplo non arretra nel sostenerla. L’appuntamento di Varese con la mostra “Nel salotto del collezionista. Arte e mecenatismo tra Otto e Novecento” è un’opportunità per far conoscere i capolavori della collezione di Fondazione Cariplo ma è anche un momento attraverso il quale, incontrando le persone e avvicinandoci ai territori, vogliamo offrire occasioni di cultura e di bellezza all’interno delle nostre comunità». 

 

«Nei tempi dello sradicamento questo progetto di Fondazione Cariplo riporta l’attenzione all’Arte e alle comunità dove questa fiorì o ne trasse linfa vitale o anche dove fu solo occasione di fuggevoli incontri. L’occhio che si posa su queste opere sarà condotto attraverso un sapiente percorso filologico nella storia della nostra Lombardia e nelle vicende umane, personali o imprenditoriali, che composero un mosaico di relazioni e apparizioni straordinarie. I numerosi eventi che accompagneranno la mostra condurranno infine i visitatori in ulteriori campi di gioco dove il filo rosso delle nostre identità storiche si fonderanno con la bellezza», sottolinea Andrea Mascetti, coordinatore commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo.

 

«La mostra “Nel salotto del collezionista” rappresenta per Fondazione Comunitaria del Varesotto un esempio concreto di che cosa sia possibile realizzare a favore della collettività condividendo risorse e idee progettuali – afferma Maurizio Ampollini, Presidente di Fondazione Comunitaria del Varesotto -. Quando Fondazione Cariplo ci ha proposto questo evento lo abbiamo accolto con entusiasmo: è un modo per rinsaldare il legame tra quelle opere d’arte e il territorio, è un regalo che Fondazione e il Comune di Varese fanno alla cittadinanza e, al tempo stesso, è un omaggio che la Fondazione rende alla memoria di illustri personaggi che hanno fatto grande questa provincia. La mostra ci narra di uomini che non furono “soltanto” imprenditori, o mecenati, ma furono filantropi capaci di tradurre l’amore per il loro territorio in opere tangibili. Gli stessi valori di mecenatismo e filantropia sono al centro delle azioni di Fondazione Comunitaria del Varesotto che attraverso l’organizzazione di questa mostra conferma la propria vocazione e la propria identità, facendo da ponte tra passato e futuro, nel segno della cultura del dono, dove a ricevere sarà il visitatore grazie alla possibilità di partecipare a un’esperienza particolarmente significativa per bellezza delle opere, fascino delle storie raccontate e sapienza della narrazione».

 

«Riparte la stagione delle grandi mostre a Varese – spiega il sindaco di Varese Davide Galimberti – Dopo il successo della mostra di Guttuso che l’anno scorso è stata ammirata da migliaia di visitatori, finalmente possiamo tornare ad offrire grande cultura e arte all’interno dei nostri musei. Il periodo di lockdown ha infatti fermato per lunghi mesi i grandi eventi e ci ha costretti a rinviare la mostra allestita nelle sale del Castello di Masnago. Per questo sono molto felice di far partire questa esposizione, grazie alla quale sarà possibile ammirare importanti opere tra dipinti e sculture provenienti da prestigiosi musei lombardi. Se la cultura riparte, riparte anche l’intera città».

 

L’ARTE COME ESPRESSIONE DELLA FILANTROPIA

Obiettivo di OPEN è mettere in primo piano la vocazione civile e culturale delle Fondazioni di Comunità, il loro essere istituzioni che promuovono l’arte come motore di cultura e d’identità, la coesione sociale come elemento imprescindibile per la diffusione del benessere della collettività. E la viva testimonianza dell’attenzione verso la salvaguardia dei valori di identità e di cultura è espressa attraverso l’arte, a partire dal grande patrimonio artistico di Fondazione Cariplo, affiancato dai patrimoni delle diverse città.

I capolavori in mostra intrecciano idealmente un dialogo con l’agire filantropico della Fondazione di Comunità, in particolare richiamano la centralità del suo impegno in ambito sociale, fortemente focalizzato sul benessere delle persone, in particolare dei giovani e delle fasce fragili della società. Il suo essere istituzione proiettata al “creare e fare cultura”.

Non è dunque un caso che il Catalogo della Mostra sosterrà il contrasto alle nuove povertà sul territorio del Varesotto attraverso i progetti di Fondazione Comunitaria del Varesotto.

PARTNERSHIP NEL SEGNO DELL’ARTE CON INTESA SAN PAOLO

Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo da sempre unite dalla comune visione, proiettata al creare e fare cultura e alla disseminazione di valori culturali nella società.

Lo testimonia Gallerie d’Italia – Piazza Scala dove testimonianze artistiche dell’Ottocento, presenti nelle raccolte della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, trovano una collocazione ideale negli interni monumentali degli edifici di Palazzo Anguissola Antona Traversi (XIX sec) e di Palazzo Brentani (XIX sec) – di proprietà di Intesa Sanpaolo – dando vita ad un percorso espositivo di ampio respiro culturale.

La collaborazione tra le due istituzioni continua anche in occasione del tour Open e della tappa varesina.

La Direzione Arte e Cultura di Intesa Sanpaolo mette a disposizione di tutti i visitatori del tour Open una collana di CD dal titolo Vox Imago delle più rinomate opere liriche messe in scena nei grandi teatri italiani, con particolare attenzione al Teatro alla Scala di Milano.

Infine è riconosciuto un ingresso ridotto alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala e anche alle mostre temporanee, esibendo il biglietto d’ingresso della rassegna “Nel salotto del collezionista. Arte e mecenatismo tra Otto e Novecento”.

INFORMAZIONI

Castello di Masnago

Tel.: 0332.820409

Fondazione Comunitaria del Varesotto

Tel.: 0332 287721

Mail: mostra@fondazionevaresotto.it

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